Pizzeria

 

Il Nome e la Storia

ACCOGLIENTE E SUGGESTIVO

La storia della nostra Pizzeria


Il 23 aprile del 1999 apriva, in Via Quercia a Foggia, Il Granaio, nella zona tipicamente denominata Piana delle Fosse. Il locale sorgeva, non a caso, dai resti di un antico deposito del grano, come alcune sezioni murarie lasciate grezze ad hoc potevano ben testimoniare. Un luogo caldo, accogliente, suggestivo, dominato all’ingresso da un doppio forno a legna che lasciava agli stanti la possibilità di osservare il lavoro concitato dei pizzaioli, con una cucina parzialmente a vista a fare da sfondo al set principale.

Non molto tempo dopo, il proprietario e pizzaiolo Angelo de Meo già pensava a una nuova location per la sua attività che, in così poco tempo, era riuscita a raccogliere la stima di tante persone: più intima, più glamour e con un’idea ben precisa di ristorazione da perseguire. La soluzione arriva a fine 2012, quando viene finalmente individuato il nuovo locale, esattamente dove era stato pensato tanti anni prima. Il 31 luglio del 2013 Il Granaio apre in Via Mandara 85.

Insieme all’interior design incaricato di rinnovare l’identità del luogo, ci si concentra su tre concetti fondamentali da sviluppare: uscire dal convenzionale, trovare un motivo di interesse e avvicinarsi quanto più possibile al cliente.

Il grande progetto è portare la pizza, i suoi colori e i suoi profumi al centro dell’attenzione. Il titolare, Angelo, rinasce in un maestro dalla naturale predisposizione alla creatività, capace di proporre e spiegare ai suoi clienti nuovi arditi abbinamenti di ingredienti, in una postazione che consacra il marmo a vista e il forno a legna come il cuore esposto della sala.

La Preparazione


Ieri come oggi, l’idea di uscire fuori dall’ombra resta inalterata, è ancora la farina a imbiancare gli sguardi dei clienti chiamati a stringere con noi un patto tra gusto e tendenze che ormai non ha più segreti.

L’appetito aumenta mentre si assiste alla nascita del prodotto e al suo completamento prima di essere servito. Angelo e i suo collaboratori sono il motore inesauribile dell’attività: la scelta, il contatto, la manipolazione e la trasformazione del cibo sul suo tavolo sono un’esperienza che non conosce limite di coinvolgimento.